Social Media Manager: com’è cambiato il ruolo negli anni?

La costante evoluzione degli ultimi anni del marketing digitale ha inevitabilmente interessato una delle figure professionali più centrali del settore, quella del social media manager. Si tratta di un ruolo nato con il semplice obiettivo di gestire pagine social e che oggi invece rappresenta una delle posizioni chiave per quanto riguarda le strategie di comunicazione e di marketing delle aziende moderne. 

Noi di Food4Mind, e in generale chiunque operi nel settore del food&beverage, questo lo sa bene. D’altronde si tratta di ambito in cui stare al passo con i trend più recenti è fondamentale, proprio come accade ai social media manager. 

Cerchiamo quindi di ripercorrere insieme la metamorfosi di questa professione, partendo dalle origini fino a ciò che rappresenta oggi come pilastro fondamentale del business digitale.

Gli albori: quando i social erano terra inesplorata

Gli anni in cui le piattaforme social come Facebook e Twitter hanno iniziato a muovere i primi passi, più o meno nel 2000, sono anche quelli della nascita del ruolo di social media manager, che però all’epoca prevedeva compiti semplici e circoscritti

A quei tempi le aziende erano ancora incerte sul potenziale di questi nuovi canali che stavano prendendo piede, e quindi affidavano a queste figure professionali dei compiti molto basilari. Ad esempio la creazione di pagine aziendali e la pubblicazione di qualche post con template grafici preimpostati, oppure rispondere ai commenti (che all’epoca erano davvero pochi rispetto ad oggi). L’obiettivo era semplice, cercare di aumentare le persone che seguivano queste pagine, ovvero incrementare il numero dei follower.

Le metriche di riferimento erano piuttosto basilari e si limitavano al mero numero di fan delle pagine e ai like ricevuti dai post. Il focus era sostanzialmente sulla crescita dei numeri, senza avere una vera e propria strategia di fondo

Insomma, era un periodo in cui le imprese vedevano la presenza sui social come un qualcosa “in più”, un esperimento che veniva affidato a giovani dipendenti spesso stagisti perché l’idea che la gestione dei social prevedesse delle competenze serie e delle strategie articolate era più che lontana. Il social media manager di quei tempi era perlopiù una figura solitaria all’interno di un’azienda, che faticava a far comprendere quanto fossero importanti i nuovi canali di comunicazione

La crescita: da semplice gestore a stratega digitale

In pochi anni anni i social media però hanno registrato una vera e propria esplosione, insediandosi nella vita quotidiana delle persone. Nel momento in cui l’utenza è aumentata a dismisura, le imprese hanno iniziato a comprendere davvero quale fosse il potenziale di questi canali di comunicazione. Si trattava infatti di una grandissima opportunità di sponsorizzare i propri prodotti a basso costo, permettendo loro di raggiungere un pubblico vasto. Non era più una questione di “presenza”, bensì di avere una strategia ben pianificata e mirata. In questa fase il ruolo del social media manager inizia ad evolversi in modo significativo.

In un breve lasso di tempo le responsabilità di questa figura professionale si sono moltiplicate: non bastava più gestire semplicemente una singola piattaforma, ma era diventato necessario presidiare molteplici canali, ognuno con le proprie caratteristiche e con il proprio pubblico di riferimento. 

Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, e poi YouTube, Pinterest, Snapchat…ogni piattaforma richiedeva una strategia dedicata e contenuti adatti al proprio stile. Per questo motivo il social media manager ha dovuto ampliare rapidamente le proprie competenze, abbracciando aspetti al di là della pura comunicazione come grafica, video editing e analisi dei dati. 

Simultaneamente venne introdotta la pubblicità sui social media, che ha aggiunto un ulteriore livello di complessità per la figura professionale. Il social media manager, infatti, si è trovato costretto a padroneggiare anche complesse piattaforme di advertising e a dover gestire budget sempre più importanti, con annesso reporting del ROI (Return of Investment) delle attività svolte sui social. Un notevole passo in avanti per quello che una volta era un semplice comunicatore, ma che ora diventava un vero e proprio stratega di marketing digitale a 360 gradi.

L’era della specializzazione: quando un solo ruolo non basta più

Dunque il panorama dei social media ha subito una grossa evoluzione e con esso anche il ruolo da social media manager. Un ruolo che con il tempo è diventato sempre più orizzontale ma che, con il crescere della sua complessità, ha cominciato a non essere più abbastanza per gestire in modo efficace ogni aspetto delle strategie social. Ed è così che ha avuto inizio anche l’era della specializzazione, dove quello che una volta era il lavoro di una sola persona si è frammentato in una serie di ruoli distinti e altamente specializzati.

Oggi infatti si parla di team di social media marketing, all’interno del quale si collocano diverse figure professionali che si dedicano alla pianificazione di strategie a lungo termine, alla creazione e alla cura dei contenuti per i diversi canali di comunicazione ed all’interazione e gestione delle community online. 

Non possono poi mancare gli analisti, che si concentrano nell’interpretare i dati in modo di ottimizzare le strategie per ottenere risultati sempre migliori, affiancati da manager specializzati nella gestione di campagne pubblicitarie a pagamento. La squadra al completo prevede anche i professionisti creativi, designer grafici e videomaker che si dedicano alla produzione di contenuti visivi. Infine, sono presenti anche figure specializzate nell’intrattenere i rapporti con influencer e creator.

Tutto ciò ha portato alla nascita di vere e proprie sezioni riguardanti il social media marketing all’interno delle aziende più organizzate. In questo contesto, il ruolo di social media manager si è contestualmente evoluto, diventando quello di coordinatore e supervisore dei team per garantire che le strategie social fossero coerenti ed efficaci.

Il Social Media Manager oggi: un ruolo multisfaccettato e strategico

E’ intuibile quindi come la figura del social media manager oggi identifichi un professionista poliedrico, che opera in un campo digitale complesso e parecchio dinamico. Il suo ruolo è infatti ormai oltre la mera gestione di un profilo social e deve abbracciare necessariamente una vasta gamma di competenze e di responsabilità. Riassumiamole insieme:

  1. Strategia di marketing digitale– Sapere come allineare le attività social agli obiettivi che un’azienda si prefigge, traducendo la comprensione del settore e del mercato in azioni concrete;
  2. Creazione di contenuti– Produrre materiale coinvolgente ma soprattutto originale in diversi formati, in modo da poterlo adattare alle diverse piattaforme social e di conseguenza al pubblico di riferimento, mantenendolo in linea con l’identità del brand; 
  3. Analisi dei dati– Interpretare le metriche complesse per riuscire a ottimizzare quelle che sono le strategie prestabilite, utilizzando quindi anche strumenti di analisi avanzati;
  4. Gestione della community–  Coltivare relazioni che risultino autentiche con i follower, stimolare conversazioni e creare engagement intorno al brand;
  5. Crisis management– Gestire situazioni delicate e potenziali controversie, cercando di proteggere nel migliore dei modi la reputazione del marchio di un’azienda con prontezza e strategia; 
  6. Conoscenza tecnologica– E’ fondamentale mantenersi aggiornati sulle ultime innovazioni, integrando sempre i migliori strumenti e le nuove tecnologie per migliorare l’efficienza del proprio lavoro.

In poche parole il ruolo del social media manager al giorno d’oggi richiede una combinazione di skills che lo pone come figura chiave nella strategia di marketing digitale di una qualsiasi azienda moderna, essendo anche il punto di riferimento per coordinarsi con gli altri dipartimenti e garantire una comunicazione coerente e integrata.

Le sfide del futuro: verso dove si sta evolvendo il ruolo

Bisogna però porre uno sguardo anche verso il futuro, ed essendo una figura professionale in costante evoluzione, possiamo già intravedere alcune tendenze che plasmeranno questo lavoro. 

Contenuti autentici

Innanzitutto, l’epoca che stiamo vivendo è contraddistinta da una crescente necessità di autenticità, il mondo è ormai saturo di pubblicità e gli utenti cercano sempre di più contenuti genuini che riflettano un valore. Va da sé che i social media manager dovranno affinare l’abilità di creare storie coinvolgenti che abbiano un forte impatto con il pubblico.

Social Commerce

Allo stesso tempo esiste un confine tra social media ed e-commerce che pian piano sta diventando sempre più sfumato, al punto che ormai si può parlare di social commerce. I professionisti del settore saranno obbligati ad ampliare le proprie competenze per migliorare anche le strategie di vendita e tecniche di conversione. Non parliamo più di semplice engagement, ma di guidare in maniera più concreta le vendite attraverso i social.

L’intelligenza artificiale

Un altro punto fondamentale da tenere in considerazione è l’intelligenza artificiale, che sta già mettendo in atto una rivoluzione non solo nel mondo della ristorazione, ma anche nel modo in cui si gestiscono i social media, una tendenza che non può far altro che accelerare. Dall’analisi predittiva alla creazione automatizzata di contenuti, l’IA offrirà strumenti potenti che i social media manager dovranno imparare a padroneggiare per rimanere competitivi.

L’etica digitale

Infine bisogna parlare anche dei temi della privacy e dell’etica digitale, visto che è facilmente intuibile che con il passare del tempo il ruolo di social media manager navigherà in acque sempre più complesse. Si dovrà infatti bilanciare con cura il desiderio di personalizzazione e di targeting preciso con il rispetto della privacy degli utenti, avendo l’accortezza di dimostrare anche una sensibilità etica che sarà sempre più apprezzata sia dai consumatori che dai datori di lavoro.

Il ruolo del social media manager ha subito una trasformazione radicale negli ultimi due decenni, passando da semplice gestore di pagine social a stratega digitale di cruciale importanza per il successo aziendale. Questa evoluzione riflette la crescente centralità dei social media nelle nostre vite e nel mondo del business.

Per avere successo in questo ruolo in continua evoluzione, però, i professionisti del settore dovranno mantenersi costantemente aggiornati, essere flessibili e pronti ad adattarsi ai cambiamenti senza mai perdere mai perdere di umanità, elemento che sta al centro di ogni interazione sociale, anche in un mondo sempre più digitalizzato. Il futuro del social media manager sarà senza dubbio una grande sfida, ma sarà anche ricco di opportunità per chi avrà la capacità di coglierle nel modo giusto.

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Marco Foti

Nato con la penna in mano e il palato raffinato, Marco Foti è il volto dietro il blog di Food4Mind e il social media writer per alcuni dei clienti più importanti dell'agenzia. La sua storia inizia con la passione per il cibo, un amore che negli anni lo ha portato a lavorare in un mondo tutto da scoprire, pregno di storie da condividere. Nel 2023, Marco ha deciso di unire questa passione a quella per la scrittura e raccontare da sé tutto ciò che questo mondo ha da offrire.

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