Vi siete mai chiesti quali sono i brand alimentari che preferiamo? In Italia abbiamo una concezione del cibo molto critica e non è così semplice conquistare uno spazio nelle nostre tavole, eppure ci sono molti marchi che sono sorprendentemente riusciti nell’intento.
L’ultima edizione del Brand Footprint Europe Report, realizzato CPS GfK in collaborazione con Kantar Worldpanel, ci offre una visione d’insieme su ciò che preferiscono i consumatori italiani, rivelando che esiste un mercato dove tradizione e innovazione si intrecciano sempre di più, con l’obiettivo di soddisfare al meglio le esigenze di una clientela sempre più consapevole e attenta ai dettagli.
Parliamo di un settore in continua evoluzione, e la classifica emersa da questa indagine riflette non solo le preferenze attuali, ma getta anche uno sguardo su ciò che potrebbe riservare il futuro. Gran parte dei brand che si distinguono sono quelli che hanno fatto un lavoro eccezionale di bilanciamento tra fedeltà e capacità di innovazione, dimostrando l’adattamento alle abitudini di consumo e alle nuove sensibilità emerse in termini di salute, sostenibilità e convenienza.
Analizziamo più nel dettaglio quali sono i marchi preferiti in Italia e quali sono le loro implicazioni per il futuro del settore alimentare nel nostro paese.
La classifica italiana
Il podio di questa classifica ci offre una panoramica interessante sulle preferenze delle famiglie italiane, ed è infatti occupato da un trio di marchi che si confermano essere dei pilastri autentici per le scelte alimentari quotidiane.
Al primo posto troviamo la Mulino Bianco seguita da Kinder e Coca-Cola, colossi del mercato che grazie ad una combinazione vincente tra qualità, costante innovazione e strategie di marketing molto efficaci, sono riusciti a preservare la loro rilevanza. Coca-Cola, ad esempio, ha fatto della sua presenza costante nel mondo digitale il suo punto di forza in termini di comunicazione, riuscendo a rafforzare il suo già elevatissimo status..
La notizia di quest’anno è sicuramente il passo in avanti che ha compiuto San Benedetto, che adesso si trova in quarta posizione dopo aver superato un monumento che porta il nome Barilla (ora in quinta posizione). Questo cambio di preferenze da parte dei consumatori, oltre a sottolineare l’attenzione del famoso marchio veneto verso il settore delle acque minerali e delle bevande in generale, rende anche merito alla capacità di alcuni brand di dedicarsi alla sostenibilità ambientale e di saper intercettare e soddisfare le crescenti esigenze di un pubblico sempre più attento alla salute ed al benessere.
Il panorama si arricchisce ancora di più con la presenza di Granarolo al sesto posto, seguito da un testa a testa tra Divella e Aia, che occupano rispettivamente il settimo e l’ottavo posto. Marchi che rappresentano settori differenti dell’industria alimentare, dalla pasta ai prodotti lattiero-caseari, fino alle carni e ai salumi, e che dimostrano quanto sia davvero varia e ricca l’offerta alimentare in Italia.
A chiudere questa top ten ci sono due brand che hanno mostrato la capacità di poter fare la voce grossa in settori particolarmente competitivi, parliamo di Müller e Findus. Qualità e praticità sono i fondamenti di queste due case produttrici, che riescono a soddisfare la continua ricerca del pubblico di soluzioni veloci ma comunque gustose.
Fuori dalla top ten, però, ci sono altri due marchi di notevole importanza, Mutti e Nutella, che si trovano rispettivamente al tredicesimo ed al sedicesimo posto. La loro posizione nella classifica testimonia come anche brand più di nicchia che offrono prodotti più specifici, attraverso la qualità e la loro capacità di comunicazione, sono capaci di conquistare il cuore della gente.
Da questi risultati si può intuire come il mercato sia in continua evoluzione. Non per niente i marchi che emergono maggiormente sono quelli che più riescono ad adattarsi ai cambiamenti e alle abitudini di consumo, come i brand che occupano le prime posizioni. Tutto ciò porta una notevole fiducia gettando uno sguardo sul futuro sempre più sostenibile, avere a disposizione aziende che riescono a stare al passo con i tempi nel modo corretto non può che farci tirare un sospiro di sollievo.
La sfida per il futuro, infatti, sarà quella di continuare ad evolversi mantenendo al contempo l’autenticità e la qualità che hanno reso questi brand così amati dalle famiglie italiane. Nel contesto economico in cui viviamo, che diventa sempre più complesso e con consumatori sempre più informati ed esigenti, la capacità di questi marchi di rimanere in sintonia con le esigenze del mercato sarà fondamentale per mantenere e rafforzare la propria posizione.
L’adattamento al mercato odierno
Durante gli ultimi anni abbiamo assistito ad un modellamento significativo nelle abitudini alimentari sia in Italia che all’estero, ampiamente influenzato da un aumento dei costi della vita. Ci sono infatti diverse tendenze che riflettono le nuove dinamiche del mercato.
Da un lato si sta vivendo un incremento negli acquisti di snack salati e bibite analcoliche, probabilmente associabile ad una risposta per la ricerca di piccoli piaceri economicamente accessibili. Parliamo, infatti, di prodotti che offrono una gratificazione immediata e che rappresentano un’alternativa più economica rispetto a pasti elaborati, ma che soprattutto riescono ad adattarsi ad un modello di vita moderno con ritmi più frenetici.
Dall’altro lato invece, si è testimoni di un calo in alcuni settori tradizionalmente forti dell’industria alimentare. Per la birra, ad esempio, il 2023 è stato un anno particolarmente difficile che ha registrato una grossa perdita in tutta Europa, un dato che potrebbe riflettere sia le varie considerazioni economiche, sia un cambio di rotta delle preferenze dei consumatori verso opzioni che vengono percepite più salutari.
Altri settori colpiti sono quelli degli alimenti base della dieta mediterranea, carne, pesce e zuppe stanno infatti perdendo terreno, e tutto ciò suggerisce uno spostamento verso alternative più convenienti o addirittura verso una riduzione generale del consumo di proteine animali.
Il dato più preoccupante però è quello dell’olio d’oliva, che sta affrontando un forte calo dovuto all’impennata dei prezzi, visti i grossi problemi di disponibilità degli ultimi anni. Questo fenomeno comporterebbe grossi cambiamenti nelle abitudini quotidiane delle famiglie italiane, con possibili ripercussioni su tutta la filiera produttiva dell’olio e sui settori correlati. Con il passare del tempo, infatti, i consumatori saranno spinti a cercare alternative sempre meno costose, come ad esempio altri tipi di oli vegetali, o semplicemente a modificare le ricette tradizionali per potersi adattare al meglio.
Queste tendenze non solo riflettono le pressioni economiche attuali, ma potrebbero anche indicare un cambiamento più profondo nelle priorità alimentari dei consumatori. Si nota una crescente attenzione verso prodotti che offrono un buon rapporto qualità-prezzo, ma anche verso alimenti percepiti come più salutari o sostenibili. Le aziende del settore alimentare si trovano quindi di fronte alla sfida di adattarsi a queste nuove esigenze, sviluppando prodotti che sappiano coniugare convenienza, salute e sostenibilità, senza sacrificare il gusto e la tradizione culinaria italiana.
Le prospettive future
Il panorama dei brand alimentari preferiti dagli italiani mostra un particolare connubio di tradizione e innovazione. I Marchi che hanno fatto la storia riescono a mantenere la loro forza, ma le new entry comunque riescono a trovare lo spazio tra le prime file, come ci dimostra il caso di San Benedetto. Al giorno d’oggi, la situazione economica è una sfida che non va sottovalutata ed è una fortuna che questi brand dimostrano di saper accontentare le esigenze mutevoli dei consumatori, con un soddisfacente bilanciamento tra qualità, tradizione e convenienza.
Questa capacità di adattamento alle tendenze emergenti, come la crescente domanda di prodotti salutari e sostenibili, sarà un elemento fondamentale per avere successo in futuro. La difficoltà sarà nel mantenere il legame emotivo con i consumatori, ed in questo saranno protagoniste le strategie di marketing e la comunicazione che dovranno riuscire a trasmettere autenticità per mantenere alto il livello di fiducia con il pubblico di riferimento.
Un’altra sfida da non sottovalutare sarà quella legata all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia di cui si usufruisce, cercando di mantenere prezzi accessibili senza compromettere la qualità del prodotto. In questo sarà l’innovazione a giocare un ruolo di spicco per mantenere le aziende produttrici ad un livello competitivo.
Possiamo dunque riassumere dicendo che il settore del food&beverage italiano si conferma essere uno tra i più dinamici e resilienti, e che può vantare la presenza di marchi solidi capaci di evolversi mantenendo salde le proprie radici nella tradizione culinaria del paese. Per mantenere così alto il livello però sarà fondamentale continuare la via dell’innovazione e dell’adattamento, senza perdere l’autenticità e la qualità che contraddistinguono tali brand così amati dalle famiglie italiane.