Il settore del Food&Beverage in Italia si dimostra ancora uno dei pilastri dell’economia nazionale, a conferma della sua capacità di adattarsi ed innovarsi anche in contesti economici complessi da affrontare. Il 2024 è stato testimone di numerose sfide per questo settore: a partire dall’inflazione persistente fino al cambiamento delle abitudini alimentari dei consumatori, passando attraverso l’evoluzione digitale e le nuove esigenze per incoraggiare la sostenibilità. Una dinamica complessa che deve essere approfondita per comprendere a pieno lo stato attuale, e le tendenze alimentari future, del campo del Food&Beverage.
Lo stato del settore nel 2024
Il 2024 ha presentato una situazione articolata per il F&B, caratterizzato da dinamiche contrastanti nei diversi comparti. I consumi “fuori casa” hanno mostrato degli andamenti differenziati, c’è stato un piccolo incremento del 2,4% per i distributori Horeca, in contrasto con una contrazione del 6,9% per i Cash&Carry. Per quanto riguarda il consumo domestico, invece, è stata registrata una flessione dello 0,8% nella distribuzione moderna. Dati che riflettono come il 2024 sia stato un anno transitorio, dove i consumatori hanno dovuto bilanciare il desiderio di mantenere le abitudini alimentari con la necessità di gestire un budget sempre più ristretto.

Le abitudini di consumo, infatti, hanno subito dei cambiamenti sostanziali, si è assistito ad una crescita della colazione fuori casa, mentre pranzi e cene hanno mantenuto una certa stabilità. Il take-away ha registrato una performance positiva insieme alle pizzerie e ai ristoranti con uno scontrino medio sopra i 35 euro. I bar, invece, sono le attività che hanno mostrato le più grandi difficoltà, a dimostrazione del trend di sofferenza che si è vissuto durante l’intero anno.
La struttura del mercato
Un’analisi dettagliata del mercato nel Food&Beverage italiano mette in risalto una struttura articolata e complessa, dove circa 720 mila aziende sono distribuite su diversi segmenti. Il settore predominante è quello dell’Horeca con una quota del 63,2%, seguito dal commercio al dettaglio di alimenti e bevande che rappresenta il 21,6% del totale. La grande distribuzione e la distribuzione organizzata, invece, occupano il 13,1%, e il commercio all’ingrosso si divide tra alimenti (1,3%) e bevande (0,8%)
La distribuzione geografica delle imprese mette in risalto le caratteristiche socio economiche del paese: la Lombardia è in testa alla classifica con il 12,5% delle aziende, subito dopo vengono Campania (11,9%) e Lazio (11%). Una concentrazione nelle regioni più popolose ed economicamente attive che mette in risalto l’importanza delle dinamiche territoriali nel settore.
Crescita post-Covid e occupazione
Un percorso degno di attenzione è quello della ripresa post-pandemia. L’incremento costante degli addetti dal 2021 al 2023, non solo testimonia la resilienza di questo comparto ma dimostra quanto questo settore riesca a generare nuove opportunità di lavoro.
Un trend positivo che si riflette anche nei dati di fatturato, che hanno registrato un importante progressione, dai 178 miliardi di euro del 2020 fino ai 254 miliardi del 2022, dati che evidenziano una crescita molto sostenuta riuscendo a superare anche i livelli pre-Covid.
Le criticità nei pagamenti
Un altro aspetto che merita una particolare considerazione è quello della gestione dei pagamenti nel settore. Le performance in questo ambito si trovano al di sotto della media nazionale del 44,3% di pagamenti puntuali. L’analisi nel dettaglio rivela però delle diversità tra i vari segmenti: il commercio all’ingrosso di bevande mostra una puntualità del 27,2% con ritardi gravi (oltre 90 giorni) nel 7,8% dei casi, mentre il settore della grande distribuzione e di quella organizzata registrano una puntualità del 23,1% con ritardi gravi nel 4,6% dei casi.
In questo caso la collocazione geografica gioca un ruolo importante, il Nord Est si distingue per la regolarità, mentre il Sud e le isole presentano delle criticità più significative. Una disparità territoriale che riflette le più ampie differenze strutturali dell’economia italiana.
Le tendenze alimentari per il 2025
L’analisi delle tendenze alimentari per il 2025 rivela come questo settore stia subendo negli anni una profonda trasformazione, anche rispetto a quelle del 2024, guidato dalle nuove esigenze dei consumatori e da una sempre più crescente consapevolezza ambientale e sociale. L’obiettivo sarà quello di modificare, nel tempo, le abitudini alimentari anche attraverso dei buoni propositi da seguire, che spesso vanno di pari passo con i food trends del momento.
Sostenibilità e consapevolezza ambientale
Un punto che continua ad affermarsi con decisione è quello della sostenibilità. Le aziende stanno intensificando gli investimenti in pratiche agricole sostenibili, dedicando una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale che riguarda l’intera filiera produttiva.

Il packaging ecologico acquista sempre più importanza diventando quasi una priorità, con un’accelerazione verso soluzioni compostabili e biodegradabili. Allo stesso tempo i produttori sono sempre più propensi ad adottare filiere di produzione corte, non solo per ridurre l’impronta carbonica, ma anche per garantire una maggiore trasparenza e controllo sulla qualità dei prodotti.
Il ritorno alle origini
Il food trend del “ritorno alle origini” prende sempre più piede in modi differenti e innovativi. I grani antichi stanno attraversando un periodo di vera e propria rinascita, infatti, vengono apprezzati non solo per le loro qualità nutrizionali ma anche per il loro impatto significativo nella sostenibilità ambientale, sia dagli italiani che dal turismo enogastronomico sempre più in aumento. Il lievito madre sta trovando nuove applicazioni sia nell’industria dolciaria che in quella degli snack, dimostrando come la tradizione possa essere reinterpretata in chiave moderna.
L’innovazione nel mondo plant-based
Un settore che si evolve in maniera rapida e che sarà protagonista del 2025, è quello plant-based che oggi supera la semplice sostituzione della carne ed esplora nuova frontiere. I formaggi vegetali, ad esempio, stanno raggiungendo livelli di qualità e di accettazione più alti rispetto al passato, attirando anche l’attenzione dei più curiosi detti anche “foodies”, mentre le proteine alternative si stanno diversificando sempre più, includendo anche fonti innovative come le alghe e le lenticchie d’acqua. Questa evoluzione è fondamentale poiché risponde sia alle esigenze etiche ed ambientali, sia ad una crescente domanda di prodotti salutari e sostenibili.
Comfort food e tradizione italiana rivisitata
La pasta ripiena sta vivendo un momento di particolare interesse, con una fusione creativa tra tradizione italiana e influenze globali. Questa tendenza alimentare riflette un più ampio desiderio di comfort food, ma reinterpretato in chiave contemporanea e salutare. La contaminazione tra culture culinarie diverse sta generando prodotti innovativi che rispettano le radici della tradizione italiana mentre abbracciano influenze internazionali.

Functional food e bevande
Il segmento delle bevande funzionali sta registrando una crescita significativa, guidata dalla crescente attenzione dei consumatori per la salute e il benessere e cavalcando l’onda delle nuove tendenze alimentari. Le acque arricchite con vitamine, minerali e altri nutrienti stanno guadagnando quote di mercato, mentre nuove formulazioni di tè e infusi stanno esplorando benefici funzionali specifici.
Snack etnici e internazionalizzazione
Il mercato degli snack sta vivendo una profonda trasformazione, con l’ingresso di prodotti internazionali che stanno arricchendo l’offerta tradizionale. Un food trend che riflette non solo una maggiore apertura dei consumatori verso sapori esotici, ma anche una crescente domanda di opzioni salutari e nutrienti nel segmento degli spuntini.
Conclusioni
Il settore Food&Beverage italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata dalla necessità di bilanciare tradizione e innovazione, sostenibilità economica e ambientale, qualità e accessibilità. Le sfide sono numerose, dalla gestione dell’inflazione alla necessità di adattarsi a nuovi modelli di consumo, ma le opportunità sono altrettanto significative.
Le aziende che sapranno interpretare al meglio queste tendenze alimentari, investendo in innovazione sostenibile e mantenendo un forte legame con la tradizione italiana, saranno quelle destinate a guidare il settore nei prossimi anni. La chiave del successo sarà la capacità di rispondere alle nuove esigenze dei consumatori senza compromettere la qualità e l’autenticità che hanno reso il Food&Beverage italiano famoso nel mondo.